Il Perù sta segretamente e attivamente cercando nuove riserve di gas all’interno delle aree tribali protette, in flagrante violazione delle leggi che proibiscono lo sviluppo di simili progetti.
La Riserva Nahua-Nanti si trova nel Perù sud orientale ed ospita alcune tribù amazzoniche incontattate. Al suo interno si trovano anche ampi giacimenti di gas, a cui ci si riferisce globalmente con il nome di progetto Camisea.
Soltanto il mese scorso, nonostante che nella riserva di estenda già il 75% di un grande deposito di gas, il Ministero peruviano alle Miniere e all’Energia ha autorizzato il Consorzio Camisea a condurre ulteriori prospezioni nell’area.
Oggi, il Perù è andato decisamente oltre, lasciando trapelare i progetti di sfruttamento del primo giacimento petrolifero statale all’interno dell’area legalmente protetta.
Secondo le informazioni di cui Survival è entrata in possesso, il nuovo sito petrolifero si chiama Fitzcarrald, è di proprietà della Petroperu e dovrebbe essere sviluppato ad est del Blocco Camisea numero 88.
Se confermata, la sua collocazione taglierà in due la Riserva Nahua-Nanti e metterà immediatamente in pericolo le vite delle tribù incontattate.
“Non c’è alcun dubbio che il governo stia tentando di fare a pezzi i territori indigeni per consentire la prospezione del gas” ha dichiarato l’organizzazione indigena peruviana FENAMAD, “e questo provocherà tra i popoli indigeni genocidio ed etnocidio”.
I nuovi progetti violano apertamente il Decreto Supremo del 2003, che proibisce qualunque nuovo sfruttamento delle risorse naturali all’interno della Riserva Nahua-Nanti.
“Questi passi, non solo pregiudicano il futuro dei popoli indigeni e delle tribù contattate che vivono nella riserva” ha commentato oggi Stephen Corry, direttore generale di Survival International, “ma oltretutto sono assolutamente illegali. Le esplorazioni di gas e petrolio condotte in questa stessa area anni fa avevano decimato le tribù ed è quindi sorprendente che il governo si stia preparando a vedere ripetersi la storia, incurante di qualsiasi conseguenza”.
Fonte: www.survival.it