La Cina continuerà ad espandere Internet sul proprio territorio, ma non ha intenzione di allentare la morsa della censura. E’ quanto afferma il governo di Pechino in un libro bianco su Internet diffuso oggi.
Il documento giunge dopo che i primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati da un’aspra polemica tra il governo cinese e Google, la multinazionale informatica americana che ha chiuso il suo sito web cinese denunciando l’ eccessiva invadenza della censura. Nel libro bianco Pechino definisce Internet una materializzazione della saggezza umana e si impegna a renderla accessibile al 45 per cento dei suoi 1,3 miliardi di abitanti, contro il 30 per cento attuale. Il governo cinese – si afferma nel documento – incoraggia l’ uso di Internet in modo che serva a promuovere lo sviluppo economico e sociale.
Allo stesso tempo proteggere la sicurezza di Internet è una parte importante della gestione di Internet in Cina, un requisito indispensabile per proteggere gli interessi dello Stato e del pubblico. Oltre ad una serie di siti pornografici, dalla Cina sono inaccessibili i siti politicamente sgraditi a Pechino come quelli degli esuli tibetani e le reti di relazioni sociali come Facebook, Twitter e YouTube.
All’intero del territorio cinese – conclude il documento – Internet è sotto la sovranità della Cina… dittatoriale, aggiungiamo noi…
La Cina conferma la delirante censura dittatoriale alla rete
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