“Dopo aver pazientato un anno in attesa che la Regione Abruzzo, socio di maggioranza, la Provincia dell’Aquila e il partner industriale Selex Se.Ma. decidessero in merito al futuro di AE (Regione Abruzzo 60%, Selex Sema 30%, Provincia dell’Aquila 10%) e dessero attuazione al Piano Industriale, da loro predisposto e ad oggi totalmente disatteso, dopo 3 mesi di mancata corresponsione dello stipendio, con 80 dipendenti già in CIG in deroga, i lavoratori di AE hanno indetto uno sciopero per rivendicare il diritto al lavoro”, queste le parole dei lavoratori di Abruzzo Engineering.
“Non si comprende – si legge in una nota – come mai i lavoratori di un’ azienda che ha partecipato alla predisposizione del tristemente noto “Censimento per la verifica della vulnerabilità del rischio sismico degli edifici pubblici” commissionato dalla stessa Regione Abruzzo, dossier sulla base del quale la stessa magistratura aquilana ha predisposto le indagini preliminari sui crolli causati del sisma, non siano stati ad oggi utilizzati a pieno nelle complesse attività della ricostruzione ma si sia fatto solo ricorso a strutture esterne alla realtà regionale che, di fatto, non conoscono e non sono presenti sul territorio”.
Su 196 dipendenti solo 31 sono stati ad oggi impiegati in attività di supporto al Comune dell’Aquila (20) e D.P. per i Beni culturali (11) a fronte di una “disponibilità” più volte ventilata dagli stessi dipendenti di una forza lavoro ben più ampia di tecnici (laureati e diplomati) formati dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Si tratta, tra l’altro, di lavoratori impiegabili anche nel “settore dell’ambiente” con particolare competenza nella gestione delle macerie sia per la tutela ambientale (amianto) sia per la salvaguardia e il recupero degli elementi architettonici.
Inoltre, i lavoratori scontano il ritardo burocratico nell’acquisizione regionale dell’infrastruttura di rete a banda larga -già ampiamente testata e utilizzata nel corso dell’evento G8- realizzata da AE per conto della Regione Abruzzo e il susseguente mancato affidamento ad AE della gestione della stessa. “L’utilizzo di tale rete – affermano i lavoratori – porterebbe, invece, alla regione Abruzzo importanti risparmi di spesa (voip per la P.A. e connettività) oltre alla possibilità di fornire in futuro l’accesso in banda larga alle zone non ancora servite”.
“Noi chiediamo – concludono i dipendenti AE – semplicemente di poter lavorare nei settori di nostra competenza sulla base degli impegni presi dalla Regione stessa, socio di maggioranza: le questioni giuridico-burocratiche che i Soci tutti nel corso dell’ultimo anno avrebbero potuto ampiamente risolvere, rischiano di inficiare e di compromettere non solo il posto di lavoro di circa 200 lavoratori ma anche quanto sinora realizzato per mezzo di ingenti investimenti comunitari e regionali che risulterebbero altrimenti sperperati”.