“Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, si sta impegnano molto presso l’Europa per salvaguardare la produzione italiana di tabacco e ha ben capito la priorita’ di questa battaglia”.
Cosi’ Roberto di Bucchianico, presidente di Unitab (Unione Italiana Tabacco), commenta con LABITALIA l’incontro che si e’ svolto ieri a Roma tra le organizzazioni della filiera del tabacco e il ministro Galan. ” Nonostante sia appena arrivato -spiega Di Bucchianico- Galan si e’ dato subito da fare: ci ha informato che il ministero delle Poltiche Agricole sta concordando con il ministero della Sanita’ una posizione comune da presentare a Bruxelles sulla questione degli ingredienti e che, nel giro di due giorni, questa posizione sara’ pronta per essere presentata all’Europa”.
Una risoluzione internazionale approvata a fine maggio, infatti, e una proposta di revisione della direttiva europea che regolamenta il mercato del tabacco, prevedono il divieto totale di utilizzo di ingredienti nella manifattura delle sigarette. Se questa regola venisse adottata dall’Ue, l’intera filiera tabacchicola nazionale rischia di essere cancellata, in quanto diventerebbe praticamente impossibile commercializzare il nostro tabacco Burley, molto apprezzato sul mercato mondiale come supporto per l’utilizzo di alcuni ingredienti, nella fase di lavorazione.
“Galan ha preso visione dei problemi della filiera tabacchicola -aggiunge Di Bucchianico- e l’abbiamo visto molto convinto nell’essere al nostro fianco e in prima linea per salvare la produzione italiana”.
Nel riassumere la situazione della filiera del tabacco italiano, Di Bucchianico ricorda tre punti fondamentali.”Il primo e’ l’aumento sostanziale che ha registrato il prezzo commerciale, per il quale apprezziamo lo sforzo fatto dalle manifatture. Il secondo -spiega- e’ che attendiamo con fiducia che le misure agroambientali presentate dalle Regioni italiane a Bruxelles per le risorse, possano essere presto approvate e il terzo -conclude Di Bucchianico- sono i 21,5 mln di euro che ha lasciato in dotazione al settore il precedente ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, e che sono in via di distribuzione come premio alla qualita’”.
La gran parte (94%) della produzione italiana di tabacco si concentra in Campania, Veneto e Umbria. Il restante 6% e’ in in Toscana e nel Lazio. Secondo uno studio realizzato da Nomisma la filiera del tabacco occupa circa 208.000 addetti, di cui 66.515 nella filiera di produzione e 138.800 nelle rivendite al dettaglio. Il valore delle vendite di tabacchi lavorati nel 2008, e’ stato pari a 17.996 milioni di euro. Il gettito fiscale derivante dalle vendite di tabacchi lavorati nel 2008 e’ stato di oltre 13.300 milioni di euro rappresentando circa il 7% delle entrate complessive da imposte indirette.
Nomisma ha poi stimato in 173 milioni di euro il valore dell’indotto attivato nei settori extra agricoli dalla sola fase di coltivazione del tabacco. A questo deve aggiungersi quello generato dall’indotto legato alla trasformazione calcolato in oltre 640 milioni di euro.
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