Un capitolo di spesa delle famiglie italiane è spesso trascurato dagli analisti per esempio nel calcolo dell’inflazione anche dai cosiddetti “panieri” dell’ISTAT e da chi sta osservando la crisi, ma costituisce un carico sempre più pesante per i nostri concittadini: quello delle spese condominiali.
La gran parte delle famiglie italiane, sin da quando il Nostro Paese è passato da un’economia prevalentemente agricola sino a diventare una nazione industrializzata ha scelto, per forza di cose, la convivenza, spesso forzata, all’interno dei condomini, ove sovente il vivere insieme non è semplice per molteplici ragioni che derivano dalla stessa sussistenza negli edifici di parti comuni.
Ma la crisi degli ultimi anni, aggravatasi in quello corrente, ha portato alla ribalta, specie delle tasche dei cittadini, l’esosità e la crescita esponenziale degli oneri per la gestione del condominio, con aggravi che sono diventati insostenibili per una grande fascia della popolazione.
La prova, che viene segnalata da alcuni cittadini a Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è data dalla prassi invalsa di esporre al pubblico passaggio, magari esponendolo dentro o vicino all’ascensore o nell’apposita bacheca degli annunci condominiali, quando è presente, la sussistenza di debiti a carico dell’amministrazione o nei confronti della stessa da parte dei singoli condomini.
Nei casi evidenziati non si tratta, almeno ce lo auguriamo, di liste di proscrizione con i dati dei debitori, che in tal caso potrebbero comportare una segnalazione all’autorità garante per la privacy con conseguenti e pesanti sanzioni per chi espone tali elementi, ma dell’ennesimo segnale di quanto sia diventato pesante il carico fisso mensile per ogni famiglia italiana.
Giovanni D’AGATA