Quello di Antonio Gaetano Di Marco, come riferisce l’associazione ‘Ristretti orizzonti’, e’ il ventinovesimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno: 25 per impiccagione e 4 per inalazione di gas. Per altri 3 decessi, causati da inalazione di gas, le intenzioni suicide sono dubbie.
Nelle carceri di Catania negli ultimi 5 anni sono morti 7 detenuti, di cui 4 suicidi.
La morte di Di Marco è stata scoperta all’alba dai compagni di cella, con i quali l’uomo aveva guardato ieri sera in tv la partita dalla nazionale. Di Marco, cugino del boss Francesco Montagno Bozzone, l’uomo che Santo Mazzei aveva indicato come rappresentante della commissione provinciale di Cosa Nostra, ‘era depresso – riferisce ‘Ristretti Orizzonti’ – dopo che la Procura di Catania aveva ordinato il sequestro dei suoi beni’.
Venerdí, l’uomo era stato visitato dallo psichiatra della struttura carceraria, ma il medico non aveva notato segni di peggioramento. Ex detenuto al 41 bis, da mesi era stato ammesso al circuito di alta sicurezza uno.
Antonio Di Marco, come ricorda ‘Ristretti Orizzonti’ era stato condannato e poi assolto per il tentato omicidio di Gabriele Belletto Grillo avvenuto a Bronte nel 2007. Successivamente era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Trash” perch‚ ritenuto uno dei capi del gruppo mafioso del clan di Montagno Bozzone per il quale avrebbe curato il traffico della droga, le estorsioni e la detenzione di armi.
Disumanità carceri, ancora un detenuto suicida
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