“Però non male… questi sono fuori…”. Sono stati questi i primi pensieri dopo aver ascoltato l’album “L’officina della camomilla”. E’ stato come un trip, tornare adolescente, a quando mi masturbavo, in bilico tra l’innocenza e una canna di nascosto con gli amici.
Indie, tassativamente, assolutamente indie… che poi non vuol dire un cazzo, ma oggi fa tanto tendenza dire che si tratta di musica indie. Per me “L’officina della camomilla” fanno del pop fresco, che sa molto di gioco e del “kazzeggio” (con la k) tra amici. Storie quotidiane raccontate intelligentimente con testi surreali e un po’ naif.
La voce di Francesco de Leo sembra quella di un ragazzino uscito da una serata di sbornia o meglio da un buco nero… poi capire cosa sia quel buco nero, non ha importanza… è un buco, dal quale essere sputati o divorati… l’importante è che sia un buco…
Consiglio l’ascolto del disco, vi divertirete sicuramente e poi questi ragazzi sono molto, ma veramente molto meglio delle tante band americane commerciali tanto osannate dalla stampa di settore.
Su YouTube potete ascoltare la canzoni
http://www.youtube.com/playlist?list=PL9AB9BB3FDD43E50B&feature=plcp
Canzoni del disco:
1.Charlotte 03:34
2.Morte per colazione 02:44
3.Lulù devi studiare Marc Augé 02:21
4.Condomino di merda 01:42
5.Un fiore per coltello 04:13