La principale fonte d’acqua di una comunità di Indiani brasiliani sarebbe stata avvelenata da uno degli allevamenti più controversi dello stato del Mato Grosso do Sul.
A sostenerlo sono i Guarani della comunità di Ypo’i, che hanno utilizzato un cellulare per filmare la contaminazione che si è diffusa rapidamente e ha ricoperto gran parte del fiume per ben due giorni.
“I bambini stavano facendo il bagno quando hanno visto la schiuma bianca…” raccontano i Guarani. “Abbiamo risalito la corrente su fino all’allevamento dove abbiamo visto due grandi container.”
L’allevamento in questione appartiene al latifondista brasiliano Firmino Escobar. L’uomo è già stato protagonista di un’aspra disputa con la stessa comunità.
Più di due anni fa, aveva bloccato tutti gli ingressi al territorio, che era stato rioccupato dalla comunità, impedendo ai Guarani di accedere ad acqua, cibo e assistenza sanitaria.
Un tribunale stabilì che i Guarani potevano rimanere su quel piccolo lembo della loro terra ancestrale fino a quando le autorità non avessero mappato il loro territorio. Ma, a tutt’oggi, il processo non è ancora stato completato.
I Guarani si sono detti “scioccati e pieni di rabbia” per quest’ultimo fatto, che ritengono essere un atto deliberato e “non casuale”.
Il fiume è “la nostra più importante fonte d’acqua, la usiamo per bere, lavarci, cuocere i cibi e lavare gli indumenti” denuncia la comunità. “Ora non possiamo utilizzarla… abbiamo tanta paura.”
Non è ancora chiaro quale sostanza sia finita in acqua. La polizia locale ha visitato il luogo e i Guarani stanno aspettando i risultati dell’indagine.
“Per troppo tempo i Guarani hanno sopportato il peso di una campagna del terrore malvagia e fantasiosa, concepita per tenerli fuori dalla terra che gli appartiene a pieno titolo” ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore di Survival International. “I responsabili di quest’ultima azione crudele e perversa dovrebbero essere consegnati alla giustizia. Il governo federale deve sollecitare la polizia locale perché conduca un’indagine approfondita e imparziale.”
Fonte: www.survival.it