I 66.685 detenuti nelle nostre carceri al 31 ottobre 2012 sono per lo più uomini (le donne, 2.857, rappresentano solo il 4,2% delle presenze) e italiani (provenienti soprattutto da Campania 26,3%, Sicilia 17,9%, Puglia 10,5%, Calabria 8,6%, Lombardia 7,3% e Lazio 6,5%), ma gli stranieri, 23.789, rappresentano comunque il 35,6% dei detenuti, una percentuale, stabile ormai da tempo, anche questa con pochi paragoni in Europa. E’ quanto spiega il IX rapporto sulle condizioni di detenzione ‘Senza Dignità’ dell’Associazione Antigone, presentato oggi a Roma.
Le nazionalità più rappresentate degli stranieri sono quella marocchina (19,4%), romena (15,3%), tunisina (12,7%), albanese (11,9%) e nigeriana (4,4%). Le percentuali più alte di stranieri tra i detenuti si registrano in Trentino Alto Adige (69,9%), Valle d’Aosta (68,9%) e Veneto (59,1%). Le più basse in Basilicata (12,3%), Campania (12,1%) e Molise (11,8%).
“Con una sentenza del 28 aprile 2011 – ricorda Antigone – la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato incompatibile con la Direttiva rimpatri l`articolo 14, commi 5 ter e 5 quater, del Decreto Legislativo n. 286/1998, che prevedeva la detenzione in caso di mancata ottemperanza all’ordine del Questore di allontanarsi dal territorio italiano. Dopo una iniziale incertezza, si è di fatto proceduto per decreto legge alla modifica di questo reato, escludendo il ricorso al carcere. Ad oggi però la percentuale degli stranieri tra i detenuti è scesa di poco rispetto al dicembre del 2010, quando era del 36,7%”.
fonte: Aduc