Arrestato a causa della lettera che la moglie ha scritto al presidente Barack Obama per segnalare il suo caso. E’ questa l’assurda vicenda capitata a Caroline Jamieson, cittadina americana bianca, e al marito Herve’ Fonkou Takoulo, ingegnere incensurato del Camerun cui e’ stata respinta la richiesta di asilo. A raccontarla e’ oggi il New york Times, grazie al quale l’uomo e’ stato poi liberato e otterra’ un permesso di lavoro in attesa di definire la sua situazione.
Tutto e’ cominciato in gennaio quando Caroline, executive di una societa’ di marketing a Manhattan, ha scritto una lettera al presidente americano per chiedere aiuto. La Casa Bianca ha girato la missiva al servizio immigrazione per raccogliere le informazioni necessarie a fornire una risposta, ma la lettera e’ finita, per motivi non chiariti, all’ufficio responsabile degli arresti. Ed Herve’ e’ stato ammanettato e condotto in un centro di detenzione nel New Jersey dove ha trascorso due settimane in uno stanzone con 47 uomini, in gran parte criminali incalliti.
Caroline si e’ allora rivolta ai media: una richiesta d’informazioni del New York Times ha sbloccato la situazione e l’agenzia per l’immigrazione ha aperto una richiesta interna. “Non smettero’ di battermi” per mio marito, afferma Caroline, che ha sposato Herve’ nel 2005 dopo che era stata respinta la sua richiesta di asilo. Figlia di uno scozzese e di una nordcoreana, Caroline ha raccontato di aver pianto quando e’ stato eletto Obama, con madre del Kansas e padre del Kenya. Quando avremo un figlio, ha aggiunto, anche lui potra’ arrivare in alto con una madre della California e un padre del Camerun.
fonte aduc