“Grazie innanzitutto per avere riportato l’argomento fondamentale nell’agenda della politica italiana, cioè la partecipazione democratica. Non parlerò di Berlusconi e nemmeno di chi si spacciava per democratico e oggi ha espulso due persone per bene: Salsi e Favia. Io vorrei vivere in un Paese sicuro, con la schiena dritta, dove la gente corrotta, i politici e gli amministratori delegati collusi, con le mani sporche, vengano scortati sì, ma nelle patrie galere. Non voglio che le forze di polizia ricevano l’ordine di caricare professori e studenti, che legittimamente manifestano il proprio dissenso. Pretendo che questo Paese torni a investire su scuola pubblica, cultura, sanità pubblica e sicurezza; pretendo un Paese che abbia come priorità la lotta alle mafie, alla corruzione, al riciclaggio di denaro. E invece siamo nelle mani di politici che scappano di fronte a queste priorità perché dovrebbero auto processarsi. Se il Movimento Arancione è in grado di sostenere tutto questo, allora io sarò con il Movimento Arancione!”.
Lo ha detto Sonia Alfano, presidente della Commissione Antimafia Europea, intervenendo alla presentazione del Movimento Arancione, al Teatro Eliseo di Roma.
“Il nostro – sottolinea – è un Paese che a volte non capisce che deve inorridire davanti alle facce di certi politici che si vedono soltanto in televisione. Il nostro è un Paese che ha consegnato 2.500 morti innocenti alle mafie. Un Paese che ha sacrificato magistrati, giornalisti, poliziotti, carabinieri, imprenditori, cercando continuamente di negare la verità. Ora basta, siamo stanchi! Loris Mazzetti ha detto ‘viva l’antimafia, viva l’antifascismo’ e io lo ribadisco! Sabato prossimo sarò a Piazza Farnese, perché quello che il 28 gennaio del 2009 si chiamava ‘Io so’, oggi si chiama ‘Noi sappiamo’: è arrivato il momento di dire tutto quello che sappiamo”.
“A questo punto – ha concluso Sonia Alfano – condividiamo, sbracciamoci e lottiamo. Tutti quei palazzi che puzzano di illegalità hanno bisogno del fresco profumo di libertà che Paolo Borsellino ci ha insegnato. E mi auguro che venga eletto un Presidente della Repubblica degno di questo nome, che sappia difendere i magistrati che svolgono egregiamente il loro lavoro, invece di ostacolarli”.