Maurizio Romanelli, procuratore aggiunto di Milano, ha chiesto per Silvio Berlusconi, imputato per rivelazione di segreto d’ufficio nel processo sull’intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi del tentativo di scalata di Unipol a Bnl, un anno di reclusione.
Secondo l’accusa la registrazione Fassino-Consorte, venne estratta dai pc della procura di Milano, quando ancora non era stata depositata agli atti, dall’imprenditore Roberto Raffaelli, titolare della Rcs che si occupata di apparecchiature per intercettazioni proprio per la procura di Milano.
Il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per Silvio Berlusconi imputato per rivelazione di segreto d’ufficio nel processo con al centro l’intercettazione Fassino-Consorte. L’accusa ha chiesto invece tre anni e tre mesi per il fratello Paolo.
Secondo l’accusa, il file fu ascoltato da Silvio Berlusconi, il 24 dicembre ad Arcore. Mi verrebbe da dire che fu il “panettone” sotto l’albero… Durante l’ascolto, sempre secondo l’accusa, erano presneti Paolo Berlusconi, Raffaelli (che aveva procurato il file) e Fabrizio Favasta che era stato il tramite tra Berlusconi e Raffaelli.
Secondo i PM, Fabrizio Favata avrebbe ricattato Berlusconi per il file dell’intercettazione Fassino-Consorte, passata nelle mani dell’allora Premier, il quale però non ha mia presentato alcuna denuncia per quasi tre anni.
Per Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi, “la magistratura milanese sta assumendo atteggiamenti al di fuori dell’ordinario, destinati ad incidere pesantemente sulle elezioni”.