FEMEN il movimento di protesta ucraino fondato a Kiev nel 2008 e famoso, su scala internazionale, per la pratica di manifestare in topless contro il turismo sessuale, il sessismo e altre discriminazioni sociali, ha organizzato un’azione di protesta presso l’ambasciata egiziana a Stoccolma.
Alcuni degli obiettivi del movimento sono “incrementare le capacità intellettuali e morali delle giovani donne in Ucraina”, “ricostruire l’immagine dell’Ucraina, un paese dalle ricche opportunità per le donne” e modificare l’immagine dell’Ucraina all’estero da meta di turismo sessuale a paese democratico.
L’organizzazione fondata da Anna Hutsol, empatizzando con le tristi storie di numerose donne ucraine che erano andate all’estero ingannate da false promesse:”Ho fondato FEMEN perché ho capito che nella nostra società mancavano donne attiviste; l’Ucraina è maschilista e le donne hanno un ruolo passivo.” Inizialmente FEMEN ha guadagnato l’attenzione dei media per le manifestazioni in cui le donne indossavano solo biancheria intima: tuttavia da quando, nell’agosto del 2009, Oksana Shachko protestò in topless a Kiev, le attiviste FEMEN hanno sempre manifestato allo stesso modo e il movimento ha messo in scena eventi con evidenti e provocatorii richiami erotici.
La Hutsol è fermamente contraria alla legalizzazione delle prostituzione in Ucraina e tramite FEMEN ha proposto l’introduzione della responsabilità penale per chi usufruisce dei servizi proposti dall’industria del sesso.
Una delle maggiori attiviste FEMEN, Inna Shevchenko, essendo ricercata dalla polizia ucraina in seguito al taglio, insieme ad altre attiviste, di una croce in legno in memoria alle vittime dello stalinismo in Ucraina, in segno di solidarietà con le componenti del gruppo Pussy Riot, sotto processo in quei giorni e poi condannate a due anni di carcere. La Shevchenko, è fuggita da Kiev per evitare di essere arrestata, per arrivare fino a Parigi “dove può continuare a lavorare”.
Il 18 Settembre 2012 è stato aperto un centro FEMEN nel diciottesimo arrondissement di Parigi e il giorno seguente l’associazione è stata ufficialmente riconosciuta in Francia, diversamente da quanto accadeva in Ucraina. Lo scopo del centro è di formare «nuovi soldati femministi» per una lotta «globale» contro le discriminazioni per poi potersi espandere a New York, Montréal e San Paolo.
Pochissimi giorni fa, il movimento FEMEN ha organizzato un’azione di protesta presso l’ambasciata egiziana a Stoccolma. La protesta era contro il disegno della Costituzione del Presidente dell’Egitto Mohammed Morsi. Alla protesta ha partecipato anche Alya Al-Mahdi, l’attivista egiziana anti islamica.
Questa volta le ragazze hanno manifestato completamente nude, avvertendo il mondo del pericolo della teocratizzazione delle costituzioni. Sul petto nudo di Alya era scritto “La sharia non è la Costituzione!”.
Fonti: wikipedia, bbc.co.uk, kyivpost.com, http://femen.org/