Una fine ed un inizio… gli anni scorrono, a volte sono carezze, altri pugni violenti… c’è sempre qualcosa che perdiamo e qualcosa che troviamo…
Questa società mi spaventa… ha troppe certezze, i dubbi e le insicurezze sono solo a carattere “materiale”.
Se hai i soldi sei qualcuno… se non hai i soldi, non sei nessuno.
Se hai una casa hai una sicurezza, un bene “rifugio”, se non hai una casa e paghi un affitto, stai buttando via i soldi.
Se hai un compagno o una compagna, insomma sei hai una qualche famiglia, allora sei uno di quelli che sta guardando al futuro… se sei solo, sei uno sfigato incapace di relazionarsi. E così via…
La nostra è una società fondata sul “se hai, sei…” e sul “se non hai, sei…”. Tutto si basa sull’avere e come dicevo prima, gli unici dubbi ed incertezze hanno un carattere “materiale”.
Puoi avere la bellezza o non averla… avere l’intelligenza o non averla… puoi avere ironia o non averla… insomma sempre e comunque tutto si basa su un maledettissimo e fottuto concetto: “Avere”… tutto è squallidamente materiale, anche i sentimenti ed i modi di essere sono diventati materiali… quindi bisogna avere sempre qualcosa per essere o non essere qualcosa…
‘Fanculo… allora eccomi qui a celebrare “la NON certezza”, anche quella di non avere ragione… l’incertezza che mette tutto, ma proprio tutto in discussione… l’incertezza che rende straordinariamente insicuri ed è proprio quell’insicurezza che non si basa su schemi o classificazioni a rendere diversi, incerti, insicuri… liberi…
Non mi piace questa società, non mi piace neanche un po’. I deboli vengono costantemente umiliati, non considerati, fatti vivere in una REALE e PROFONDA precarietà e gli altri, la maggior parte, vivono di certezze che neanche riescono a comprendere…
E’ tutto al contrario. Siamo pieni di merdosa pietà, ma non abbiamo neanche un briciolo di coscienza.
Poco tempo fa, mi è capitato nuovamente tra le mani un pensiero del Dalai Lama…
Alcuni uomini pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
Molte persone se vedono un povero, fanno la carità… se vedono una persona malata, si intristiscono… se vedono un essere umano non normodotato o diversamente abile, sperano che non capiti mai a loro, ma sentono una profonda pietà, che permette loro di abbozzare un sorriso del cazzo, che li fa sentire partecipi giusto un po’, quel po’ che basta per sentirsi normali!.
Stramaledetto Dio, che quando hai creato gli esseri umani non li hai creati tutti poveri, malati e storpi… se ci avessi creati tutti in questo modo, allora il concetto di difetto e le “certezze” non sarebbero esistite…
Stramaledetto essere umano, che chiudi gli occhi su questo Mondo tutto al contrario, e non ti accorgi che il vero povero, disabile, storpio sei tu… perché tra le tante cose che possiedi, non combatti per possedere l’unica cosa di valore che dovresti avere: l’Anima.
Il mio augurio è quello di combattere sempre per AVERE la propria Anima e di sentirsi inadeguati ed insicuri… perché non ho la certezza che essere fragili sia un difetto, ma non ho neanche la certezza che non essere fragili sia un pregio…
Oltre e poi ancora oltre e più oltre qualsiasi superficie… che non sia il buio profondo a nutrire le nostre paure, ma che non sia la luce intensa ad accecare i nostri occhi…
Buon 2013 a tutti
Gianni Leone