Con l’introduzione di nuovi limiti e restrizioni nei confronti dei partiti politici birmani ha iniziato a operare in Myanmar un nuovo ufficio che collaborerà con il già esistente organismo di controllo per la stampa e la sicurezza. Diretto da Myo Myint Aung, tenente della giunta militare birmana, il nuovo direttorio per la censura sarà costituito da un consiglio di 12 membri, con l’obiettivo di completare e dare maggiore organicità alle attuali leggi sulla stampa. Leggi tra le più severe e restrittive al mondo e che dal 1962, anno della salita al potere dei militari, hanno fatto dell’ex-Birmania uno dei ‘nemici della libertà di stampa’, come più volte denunciato da organizzazioni come ‘Reporter senza frontiere’.
Secondo le testimonianze raccolte tra i giornalisti birmani da ‘Democratic Voice of Burma’ (Dvb), testata on-line con sede in Norvegia, questo nuovo direttorio avrà ‘il compito di rendere uniforme il livello della censura su tutte le pubblicazioni nazionali’, in vista delle elezioni programmate entro l’anno, la cui data non è stata ancora annunciata. Azioni maggiormente restrittive nei confronti dei media birmani sono in vigore già dalla settimana scorsa, a tal punto che alcuni settimanali hanno dovuto rinunciare ad andare in stampa a causa del ‘taglio’ di oltre il 50% del materiale sottoposto a controllo. ‘La censura si è fatta molto più serrata questo mese rispetto al passato’, ha commentato a ‘Dvb’ un redattore birmano.
L’azione di controllo sui media si aggiunge alle dure regole pubblicate dalla Commissione elettorale, cui dovranno attenersi i partiti che parteciperanno alle elezioni. I membri dei partiti la cui registrazione verrà approvata non potranno infatti tenere cortei o cantare slogan, pubblicare materiale o tenere discorsi critici nei confronti del governo di Myanmar, dell’Esercito o che possano generare ‘dibattiti su temi religiosi o razziali che danneggino la dignità e la morale’.
fonte aduc
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