Nel 2010 con Raffaele Ascheri parlavamo di Siena, di Mussari ed anche della mafia che stritolava la città. Nessuno allora ci dava credito. Oggi i “protagonisti” di Siena sono coinvolti in uno scandalo enorme, che molto probabilmente porterà al crack del MPS e di altre banche.
Parliamo di Mario Monti, questo professore che ha distrutto l’Italia in brevissimo e che di fatto è “il cameriere” della banche. Il caro, anzi carissimo per noi italiani Monti, il salvatore che mai ha salvato l’Italia, il “bugiardo patologico” con manie da megalomane, pochissimo tempo fa ha regalato 3,9 miliardi di euro al MPS, prelevati direttamente dalle tasche degli italiani mediante l’IMU.
Secondo voi questo comportamento è o non è un “attentato” alla salvaguardia dello Stato, poiché si antepongono gli interessi di una casta corrotta, agli interessi di un intero popolo?
Mario Monti è un “terrorista della finanza”, altro che salvatore!
Parliamo di Alessandro Profumo, l’attuale presidente della Fondazione MPS, che sicuramente ricordate è stato anche l’amministratore delegato di Unicredit, il quale al TG1 afferma: “…nella misura in cui ci saranno gli estremi per tutelare il valore patrimoniale della banca, certamente noi ci muoveremo. A oggi stiamo facendo tutte le analisi per capire chi ha fatto che cosa”.
Interessante questa affermazione, poiché Profumo è sotto processo per dichiarazione fraudolenta dei redditi aggravata dall’ostacolo alle indagini. Profumo insieme agli altri 19 manager di Unicredit si sarebbe reso protagonista di una maxi frode fiscale del valore di 245 milioni di euro. Nel particolare, gli indagati avrebbero messo in atto delle manovre al fine di “trasformare” gli utili in dividendi, beneficiando così di un’imposizione fiscale più leggera.
Ricordiamo tutti coloro che con Profumo sono sotto processo: Patrizio Braccioni (responsabile dell’Area Tax Affairs di Unicredit Spa), Ranieri De Marchis (nella sua qualità di responsabile della Direzione Planning, Finance and Administration di Unicredit), Luciano Tuzzi (capo dell’Area Finanza di Unicredit), Stefano Porro (responsabile dell’Area Active Balance Sheet Management di Unicredit), Nicola Gerundino (funzionario appartenenteall’Area Active Balance Sheet Management di Unicredit), Attilio Antonio Porcaro (funzionario appartenente all’Area Active Balance Sheet Management di Unicredit), Gabriele Piccini (direttore generale di Unicredit Banca), Vittorio Ogliengo (ad di Unicredit Corporate Banking), Maurizio Vangelisti (responsabile della Direzione Tesor eria di Unicredit Corporate Banking), Mauro Agostino Panni (Senior Product Manager – International Division, di Unicredit Corporate Banking), Orietta Maggioni (responsabile del Dipartimento Finanza di Unicredit Banca), Marcello Menetto (responsabile della Tesoreria di Unicredit Banca), Andrea Mecarelli (responsabile della Direzione Tesoreria e Presidi Finanza di Unicredit Banca), Angelo Eugenio Martuccelli (responsabile della Funzione Misurazione e Controllo Rischi – Area Pianificazione e Controllo in Unicredit Banca di Roma), Claudio Cesario (responsabile dell’Area Pianificazione e Controllo in Unicredit Banca di Roma), Augusto Giovanni Antimo D’Agostino (responsabile della Funzione Misurazione e Controllo Rischi in Unicredit Banca di Roma), Stefano Filippi (addetto dell’area Structured Capital Markets di Barclays Bank), Rupack Chandra (vice Presidente dell’area Structured Capital Markets di Barclays Bank) e Maria Celeste Mariotti (responsabile dei progetti di finanziamento della filiale di Milano della società Barclays Bank).
Profumo l’indagato, che vuole indagare… miracolo all’italiana!
Parliamo del MPS e di Mussari: il crack della banca in questo momento non doveva proprio esserci… almeno per alcuni politici, perché uno scandalo simile nel cuore della campagna elettorale, a solo un mese dalle elezioni, è diciamolo chiaramente, una martellata “sulle palle” per la casta. Questa magistratura così “cattivona” e “politicizzata” come direbbero alcuni. Peccato però che osservando l’operato della magistratura, è chiaro che la stessa sta colpendo non in base a “colori politici” ma ai reati commessi.
I vertici del MPS avrebbero nascosto i documenti sulle transazioni sui derivati, alla Banca d’Italia. Transazioni che avrebbero causato un buco enorme per l’istituto di credito. Qualcuno vocifera di alcuni MILIARDI di euro. Lo scandalo ha travolto Giuseppe Mussari, presidente dell’ABI e responsabile tra il 2008 ed il 2009 delle operazioni di finanza strutturata per il MPS.
Parliamo di Bersani: “Nessuna responsabilità del Pd, per l’amor di Dio… il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche”. Questa è l’affermazione di Pierluigi Bersani, sulle eventuali responsabilità del partito nel caso MPS.
Pecatto però che per anni il MPS ha “finanziato” i politici di sinistra… peccato…
Questi politici… per l’amor di Dio, quando capiranno che non possono più prenderci per il culo?