La maggior parte dei quartieri di Damasco nella notte del 21 gennaio sono rimasti senza elettricità a causa di un sabotaggio da parte degli insorti sulla linea elettrica di alimentazione principale che collega la capitale al resto della rete elettrica nazionale, riferiscono le fonti del governo. Tuttavia i ribelli non hanno rivendicato l’azione. Secondo varie testimonianze, a Damasco il blackout è durato tutta la notte. L’interruzione di corrente è coincisa con una serie di bombardamenti nei sobborghi della capitale siriana.
“Vincerò la guerra, anche se questo dovesse costare la distruzione di Damasco”, ha risposto Bashar Assad alla proposta avanzata dal rappresentante speciale delle Nazioni Unite e della Lega Araba in Siria Lakhdar Brahimi di abbandonare l’incarico di presidente.
La testata panaraba pubblicata a Londra, la Asharq Alawsat Newspaper scrive che fu Lakhdar Brahili stesso, durante l’incontro con Assad nel dicembre 2012, a dire che il prezzo della vittoria sull’opposizione potrebbe essere la completa distruzione di Damasco.
Gli attivisti dell’opposizione siriana informano che le truppe governative hanno aperto fuoco con l’artiglieria pesante e con i carri armati Daraya – sobborgo di Damasco.
L’agenzia informativa ufficiale siriana informa che “l’esercito coraggioso continua le persecuzioni dei bandi terroristici a Daraya”.
Secondo i rappresentanti dell’opposizione la maggior parte degli abitanti di Daraya ha lasciato le loro case già a novembre, quando l’esercito ha cominciato gli attacchi di questo sobborgo.