Si intitola “caos organizzato” il recente rapporto di Greenpeace sul settore forestale nella Repubblica Democratica del Congo, e questo già riassume la situazione dell’industria del legname, che rischia di escludere il più grande paese africano dall’accesso al mercato europeo, che da questo mese sarà regolato dalla nuova direttiva che vieta l’ingresso di legnome illegale.
Nel Congo l’annunciata “lotta al taglio illegale” è oramai da considerarsi fallita. Le leggi sono massicciamente ignorate, con impatti devastanti sulla seconda foresta pluviale del pianeta e sulle comunità locali.
Le compagnie del legno violano sistematicamente le leggi, forti di una generale impunità – spiega Irène Wabiwa, di Greenpeace Africa – Molte di esse sono coinvolte nel riciclaggio di legno illegale, che priva il governo delle entrate, e ha impatti diretti su milioni di cittadini congolesi che dipendono dalle foreste per la propria sussistenza.”
In seguito a spedizioni sul campo nella provincia di Bandundu provincia, il rapporto dimostra come le compagnie del legno abbiano allegramente aggirato la moratoria sulle nuove concessioni di forestali, semplicemente utilizzando iil proliferare di permessi di taglio artigianale, autorizzati per operazioni di scala ridotta. Questi permessi invece sono massicciamente utilizzati per un taglio su scala industriale, dovutamente mascherato. Nel porto di Kinkole, presso Kinshasa, i marchi sui tronchi ergono rimossi e sostituiti con nuovi marchi più idonei all’esportazione.
Il nuovo regolamento europeo sul commercio di legname, vieta l’ingresso di legname tagliato illegalmente. Gli importatori di legname sono tenuti ad assicurare di aver fatto il massimo per evitare il rischio di trattare legname illegale. Ma il caos che regna nel settore forestale della Repubblica democratica del Congo, e la mancanza di sistemi indipendenti di verifica della legalità, rendono molto difficile, se non impossibile, rispettare la legge. Le imprese italiane ed europee, se continuano col ‘business as usual’, rischiano di finire condannate per importazione di legno illegale.
“Questa legge pone fine un lungo periodo di impunità nel settore del legno. Importatori di legname che venissero colti sul fatto a commerciare legno di origine illegale, rischiano ora di essere processati e sanzionati”, ha aggiunto Danielle Van Oijen, di Greenpeace.
“Se sarà accompagnata da una rigorosa applicazione da parte dei governi europei, questa legge può cambiare di comportamenti consolidati nel settore del mondiale legno, e aiutare la Repubblica Democratica del Congo a fermare la distruzione delle foreste.”