Il Segretario dello stato indiano di Odisha (ex Orissa) ha ordinato una nuova indagine sui diritti della tribù dei Dongria Kondh minacciata dalla controversa miniera di bauxite della Vedanta Resources. Per la compagnia è il terzo duro colpo del mese.
All’inizio di luglio il Ministro dell’Ambiente e delle Foreste ha ordinato un’indagine sullo stesso argomento e pochi giorni fa la più importante società di investimenti olandese, la PGGM, ha venduto la sue quote Vedanta perché preoccupata del rispetto dei diritti umani.
A marzo il governo aveva già condotto un’altra indagine concludendo che la miniera “potrebbe condurre alla distruzione dei Dongria Kondh [come popolo]”.
La Vedanta sta cercando di scavare la miniera sulla cima della montagna sacra dei Dongria da anni, ma non ha ancora ricevuto l’autorizzazione definitiva necessaria per cominciare i lavori.
L’anno scorso il Ministro dell’Ambiente aveva dichiarato che la Vedanta non avrebbe ricevuto l’autorizzazione per la miniera fino a quando non fossero stati definiti i diritti dei Dongria sulla foresta. Secondo la legge indiana, infatti, i Dongria Kondh possono rivendicare i diritti comunitari sulle terre che storicamente hanno sempre usato o protetto. Ma in dicembre, quando Survival ha compiuto un’ennesima missione tra i Dongria, è emerso chiaramente che molti di loro non fossero nemmeno consapevoli del proprio diritto di rivendicare collettivamente la terra ancestrale.
Il proprietario di maggioranza della Vedanta Resources è il miliardario Anil Argarwal che dovrà rispondere alle preoccupazioni degli azionisti su questi ritardi durante il Consiglio annuale che si terrà a Londra il 28 luglio.
“Quante altre indagini saranno necessarie prima che tutti accettino finalmente il fatto che la miniera della Vedanta minaccia il futuro dei Dongria Kondh” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival, “e che, utorizzandola, l’India verrebbe meno anche agli obblighi assunti sotto la legge internazionale?”
Fonte: www.survival.it