Nuova battaglia tra narcotrafficanti e esercito in Messico con un bilancio pesante di 12 morti e 21 feriti, tra cui tre bambini in gravi condizioni.
Teatro dell’ennesima carneficina venerdi’ pomeriggio la citta’ di Nuevo Laredo, nel Messico nordorientale, non lontano dal confine con il Texas. Per ore i militari e i narcos si sono affrontati in diverse zone a colpi di Kalashnikov, bazooka e granate. Il ministero dell’interno ha precisato che sono morti nove malavitosi, due passanti ed un militare e che altre 21 persone sono rimaste ferite, di cui sette in modo grave.
Il consolato Usa ha avvertito in un comunicato i cittadini della citta’ texana di Laredo di non recarsi a Nuevo Laredo.
Intanto, a Ciudad Juarez, dove, giovedi’ sera, un’autobomba ha provocato la morte di cinque persone, ieri e’ apparso un grande cartello con la scritta: ‘Abbiamo altre auto-bomba’. E l’avvertimento: ‘Sono per le autorita’ che continuano ad appoggiare ‘El Chapo’. E la firma: ‘Cordiali saluti, il Cartello di Juarez’. L’autobomba di giovedi, fatta esplodere nel centro della citta’ con un cellulare, sarebbe stata una rappresaglia contro l’arresto di un boss di ‘La Linea’, il braccio armato del Cartello di Juarez, rivale del ‘Chapo’ Guzman, il miliardario clandestino che guida il Cartello di Sinaloa.
Secondo gli analisti, l’inedito ricorso all’auto-bomba mostra che la guerra a bassa intensita’ in corso da tempo in Messico e’ entrata ora nella fase del ‘narcoterrorismo’.
fonte aduc