Dopo l’apparizione in tv sul canale TV ONE, cresce l’attenzione e il sostegno al dottor John Pollock. “E’ giunto il momento di sbarazzarsi di questa legge crudele, antiquata, mal pensata e inutile che abbiamo al momento”, ha spiegato in televisione durante un intervista riferendosi alla legge che vieta l’eutanasia.
A dicembre, Pollock ha scoperto di essere affetto da cancro allo stadio terminale, con un’aspettativa di vita non superiore a un anno. Ora il suo appello per la legalizzazione dell’eutanasia comincia ad essere ascoltato.
“Sono certissimo che la maggioranza dei neozelandesi sarebbero favorevoli”, ha spiegato Pollock. “La maggioranza dei medici è favorevole”.
In trent’anni di esperienza come medico, Pollock ha imparato bene quali possono essere le sofferenze nel fine vita. “Non sono attratto dall’idea di divenire così deperito e debole da vedere i miei organi fallire uno ad uno”.
Una petizione è ora in fase di preparazione per chiedere al Parlamento la legalizzazione dell’eutanasia volontaria. “Ha messo il dito sulla piaga, e a nessuno questo piace. Dobbiamo finalmente dibattere questo argomento in Nuova Zelanda”, ha spiegato Johan Rosma, direttore dell’ordine dei medici di Waitemata.
Nonostante l’eutanasia sia illegale nel Paese, Pollock sostiene che essa sia già ampiamente praticata. “Si chiama controllo del dolore o dell’ansia, ma la realtà è che molti medici lo usano per accorciare la vita del paziente, giustamente”.
Un’indagine pubblicata sei anni fa conferma che il 33% dei medici di base ha somministrato o sospeso trattamenti con l’intenzione di accelerare la morte dei pazienti.
Contraria alla legalizzazione è però la NZ Medical Association, la più grossa organizzazione medica del Paese. Anche ove l’eutanasia fosse legalizzata, fa sapere l’associazione, rimarrebbe un atto contrario all’etica medica.
fonte aduc