Il narcotraffico e’ ‘l’autorita’ de facto di questa citta”: lo afferma in un editoriale il ‘Diario de Juarez’, principale quotidiano di Ciudad Juarez, la citta’ piu’ violenta del Messico, dopo l’uccisione di due dei suoi cronisti.
L’editoriale, dal titolo ‘Cosa volete da noi’, chiede una ‘tregua’ ai cartelli dei narcos, proprio in seguito all’omicidio dei due giornalisti, uno dei quali e’ stato ucciso la scorsa settimana.
In dichiarazioni fatte oggi ai media locali dopo la pubblicazione dell’editoriale, il vicedirettore del giornale, Pedro Torres, ha sottolineato: ‘Non sappiamo a chi chiedere giustizia. Da lavoratori del mondo dell’informazione vogliamo che ci spieghino cosa vogliono da noi, cosa vogliono che venga pubblicato o che non venga pubblicato, cosi’ sapremo come comportarci’, ha sottolineato Torres.
L’editoriale chiede tra l’altro ai diversi ‘signori del crimine organizzato che sono in lotta per la ‘piazza’ di Juarez’ di dare indicazioni su quali tematiche possono essere trattate sul giornale e quali no, per evitare che i propri giornalisti e fotografi vengano assassinati.
‘Siamo comunicatori, non indovini’, precisa l’editoriale, che aggiunge: ‘Non vogliamo altri morti, feriti o intimidazioni. Non possiamo continuare a lavorare in queste condizioni: diteci pertanto cosa vi aspettate da noi in quanto giornale’, rileva il ‘Diario’, sottolineando che ad ogni modo il giornale non intende smettere di informare su quanto avviene in citta’, ma solo avere una sorta di ‘tregua con chi ha imposto con la forza la propria legge’.
A essere ucciso dai ‘pistoleros’ dei cartelli del narcotraffico e’ stato, qualche giorno fa, Luis Santiago, uno dei fotografi del quotidiano. Due anni fa era stato ucciso un giornalista del ‘Diario de Juarez’, Armando Rodriguez.
In Messico sono stati assassinati negli ultimi cinque anni 65 giornalisti e sono scomparsi altri 12 cronisti, mentre ci sono stati 16 attentati contro le sedi di media.
Il governo messicano, in replica, ha escluso che possa esserci una tregua nella lotta intrapresa contro i cartelli della droga.
Il portavoce del presidente messicano, Felipe Calderon, per le questioni di sicurezza Alejandro Poire ha affermato che non possono esserci negoziati con i criminali. ‘E’ semplicemente non appropriato promuovere in qualsiasi forma o da qualsiasi parte una tregua o un qualche tipo di accordo con dei criminali’, ha detto Poire.
fonte aduc