Uno studio scientifico condotto da PBL Netherlands Environmental Assessment Agency, insieme con Arcadis, UNESCO-IHE e VU Università di Amsterdam, ha rilevato come le sfide del futuro sulla vivibilità del territorio dovrà passare anche da una migliore gestione della risorsa acqua
Entro il 2050 è atteso che circa il 70% della popolazione mondiale vivrà in un ambiente urbano. Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, l’aumento della popolazione e l’espansione delle città pongono grandi sfide per quanto riguarda l’accesso all’acqua, ai servizi igienico-sanitari, al trattamento delle acque reflue e la messe in sicurezza del territorio dalle inondazioni.
E’ quanto riporta In a Bottle (www.inabottle.it) in un focus su acqua e territorio.
Su richiesta di UN HABITAT, Netherlands Environmental Assessment Agency ha realizzato lo studio “Verso un mondo di città nel 2050 – una visione sulle sfide legate all’acqua”. La relazione spiega che la popolazione mondiale è destinato a crescere di oltre 2 miliardi di persone a 9,2 miliardi entro il 2050 e le tecnologie attualmente disponibili possono ridurre le sollecitazioni legate all’acqua e i rischi per la popolazione umane.
Dalla ricerca emerge che la qualità delle acque superficiali dovrebbe deteriorarsi tra il 2010 e il 2050. Per invertire questa tendenza l’obiettivo primarie individuato è un trattamento più adeguato delle acque reflue. Per gli sviluppi delle città su larga scala si rendono obbligatori l’ottimizzazione dei sistemi igienico-sanitari e fognari. Per le zone rurali, invece, occorre migliorare la gestione dei fanghi fecali e potenziare in loco i servizi igienici.
L’obiettivo futuro ma da iniziare a concretizzare a breve termine è un’integrazione delle sfide idriche nello sviluppo urbano. Ci sono, infatti, interconnessioni importanti tra le varie questioni legate all’acqua che richiedono un approccio diverso nella loro risoluzioni. Un concetto interessante è quello dell’ “acqua intelligente”, ovvero tecniche di sviluppo dello spazio in realizzate concependo l’acqua come elemento imprescindibile. In più, le varie reti delle città possono diventare importanti piattaforme per lo scambio di conoscenze per comprendere le sfide comuni, condividere le migliori pratiche e le innovazioni che possono sostenere le città nelle loro strategie di sviluppo economico, territoriale e sociale.