Le risorse naturali permetteranno di sfamare tanta umanità? Oppure la politica demografica cinese di “una famiglia, un bambino” dovrà diffondersi anche in altri Paesi? Soprattutto qual è il numero ottimale di persone che il pianeta è in grado di nutrire?
Oggi l’umanità consuma con grande velocità ciò che la Terra ha creato in milioni di anni. Primi tra tutti i giacimenti di petrolio e gas. Anche l’enorme porzione di territorio usato come terreno agricolo. Ma l’efficacia nell’uso di queste risorse naturali è scarsa. Questo è il principale problema di gestione ambientale che deve essere affrontato subito, ne è sicuro il capo del Centro per gli studi sulla popolazione della Facoltà di Economia dell’Università statale di Mosca nonché Capo del Laboratorio di Economia e Demografia della Popolazione, Valery Elizarov:
Il problema della sovrappopolazione è molto complesso. Non parlerei più di sovrappopolazione, ma di un altro fattore che riguarda la proporzionalità nello sviluppo umano tra popolazione e risorse disponibili. Nel processo di sfruttamento delle risorse naturali, produciamo un enorme inquinamento che deve essere risolto. L’idea della sostenibilità dello sviluppo umano è l’idea fondamentale su cui dovremo concentrarci nel prossimo futuro. Occorre definire già da oggi come costruire la nostra vita, sfruttare consapevolmente le risorse naturali e costruire un’economia per non peggiorare le condizioni di vita delle generazioni future.
Lo sviluppo delle tecnologie “verdi” è tra le priorità in molti Paesi. La città finlandese di Lahti ha una stazione di riscaldamento costruita sull’incenerimento dei rifiuti. In Finlandia lo stoccaggio dei rifiuti biologici in discarica è vietato e devono essere trattati ed utilizzati in agricoltura. Le tecnologie innovative per l’ambiente sono ampiamente disponibili in tutto il mondo. Le autorità di diversi Paesi stanno costringendo le grandi imprese a ristrutturare la propria produzione per renderla più “pulita”, anche se la modernizzazione è costosa. Ma gli esperti ritengono che con il rapido aumento della popolazione, la cura per l’ambiente del pianeta deve essere prioritaria. Questo permetterà, senza danni per la natura, di garantire cibo ed acqua potabile alla popolazione in crescita. Ma proprio per questo è necessario un cambio di approccio verso le risorse naturali che non riguarda i singoli Paesi, ma il mondo intero. Questo consentirà di liberare vaste aree attualmente occupate da discariche e passare gradualmente a fonti d’energia rinnovabili. Eugenia Sigaryova, capo del settore riproduzione della popolazione dell’Istituto di ricerca socio-politico dell’Accademia delle scienze della Russia, sottolinea:
Dobbiamo cambiare l’approccio alle risorse, all’ambiente. Ora gli ambientalisti dicono che abbiamo già attraversato la linea di non ritorno ossia dell’auto-riproduzione delle risorse. Ovviamente, dobbiamo cambiare la coscienza dell’umanità, non dobbiamo far diventare il nostro mondo un pozzo nero e dobbiamo lavorare sulle tecnologie che permettano un consumo più attento delle risorse. Dobbiamo sforzarci di trovare un modo intelligente di alimentarci. Dopo tutto, acquistiamo alimenti e altri prodotti che non finiscono il loro ciclo di vita. Gettiamo le cose e creiamo attorno a noi solo discariche. Dobbiamo fare nostro un consumo razionale e solo allora saremo in grado di sfamarci tutti.
La popolazione aumenterà. Ma parlare di aumento fino a 10 miliardi è prematuro. Guerre, epidemie, cambiamenti climatici, ognuna di queste calamità può cambiare radicalmente la situazione, come più volte è accaduto nella storia, dice Lyubov’ Khrapylina direttore di didattica e ricerca del Centro per lo sviluppo sociale dell’Accademia russa di economia nazionale e della pubblica amministrazione sotto la Presidente della Federazione Russa:
L’economia è molto sensibile al tasso di natalità, alla qualità della vita familiare, al desiderio di carriera di uomini e donne. Tutto questo, naturalmente, si riflette sulla situazione demografica. Penso che oggi nessuno di noi abbia ancora assunto piena consapevolezza per esprimere la propria preoccupazione in merito alla tendenza di crescita della popolazione.
Oggi in Asia, Giappone, Taiwan, Hong Kong, Singapore, dove precedentemente si registravano alti tassi di natalità, si assiste ad un calo delle nascite. Nei Paesi europei, la situazione è invertita. Gli esperti sempre più spesso parlano dell’incapacità di controllare la crescita della popolazione umana. Tuttavia, anche se i calcoli degli scienziati australiani dovessero rivelarsi errati, occorre studiare modelli e prevedere ora come sarà l’umanità in futuro per evitare di trovarsi domani a combattere per l’ultimo pezzo di pane.
Fonte: rus.ruvr.ru